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LUNEDÌ 11 NOVEMBRE | 18:00 | Aula Magna della Gregoriana
CON: Marilena ‘Jasmine’ Amato, Gennaro Scarica | REGIA, SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman | FOTOGRAFIA: Melissa Nocetti | MONTAGGIO: Alessandro Cassigoli | MUSICA: Giorgio Giampà | SUONO: Marco Saitta, Rosalia Cecere | SCENOGRAFIA: Marcella Mosca | PRODUZIONE: Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà, Nanni Moretti (con Alessandra Stefani e l’associazione in partecipazione di Simone Cucchetti) per Zoe Films, Sacher Film, Scarabeo Entertainment, Ladoc, con Rai Cinema | DISTRIBUZIONE: Teodora Film
Drammatico| Italia; 2024 | Col. - 83’
Jasmine ha 40 anni e dalla vita ha avuto tutto quello che desiderava: un buon marito, tre adorati figli maschi e il suo salone di parrucchiera. Ma un sogno ricorrente le fa capire il suo bisogno più profondo: una figlia femmina. Contro ogni logica e mettendo a rischio il proprio matrimonio e il benessere di tutta la famiglia, Jasmine decide di affrontare un difficile percorso di adozione internazionale. Una storia d’amore, coraggio e ostinazione interpretata dalle stesse persone che l’hanno realmente vissuta.
“Da quando otto anni fa siamo capitati quasi per caso a Torre Annunziata, una piccola cittadina racchiusa tra il Vesuvio e il mare, non ce ne siamo più andati. È come se la realizzazione di un film ci portasse naturalmente al prossimo. Durante le riprese di Butterfly basato sulla pugile Irma Testa, abbiamo conosciuto e girato alcune scene con Jamila, giovane ragazza marocchina, poi diventata la protagonista del nostro primo film di finzione Californie. E proprio durante la lavorazione di Californie abbiamo conosciuto Jasmine, una donna sui quarant’anni, che ci ha convinti fin da subito per il suo carattere determinato e la sua naturalezza.
Un giorno, durante una pausa pranzo, Jasmine ci ha raccontato una sua vicenda molto intima e personale che ci ha immediatamente colpiti. Alla soglia dei quarant’anni, con un marito, un lavoro, una casa, tre figli maschi e un’apparente completezza di vita, Jasmine aveva capito che non poteva fare a meno di avere una figlia femmina. Non volendo però rischiare di concepire nuovamente un maschio, aveva deciso di ricorrere all’adozione. Dopo aver ascoltato la storia di Jasmine ci siamo guardati e abbiamo capito che avevamo un potenziale film. Ci aveva colpiti l’immagine di una donna letteralmente consumata da un desiderio tanto intenso quanto, forse, irrazionale e le persone intorno a lei che pensavano a una follia, un capriccio, un qualcosa di sbagliato.
E così è nato Vittoria, il nostro terzo film girato a Torre Annunziata. Abbiamo registrato ore e ore di interviste alla stessa Jasmine durante le quali riuscivamo già a visualizzare le scene, le atmosfere, i dialoghi. Siamo andati a cercare film sul tema dell’adozione e siamo rimasti sorpresi dal fatto che quasi tutti, dalle commedie ai drammi, iniziassero dal momento in cui il figlio arriva in famiglia o addirittura dal figlio stesso che si mette alla ricerca dei genitori biologici.
Quello che invece abbiamo trovato affascinante in questa storia è proprio il percorso che va dalla decisione stessa di adottare fino all’incontro con il futuro figlio, un lastricato di ostacoli, tensioni, relazioni personali messe alla prova, complesse domande e grandi trasformazioni.
Quando abbiamo iniziato il processo di scrittura ci è stato chiaro sin da subito che Jasmine e suo marito Rino sarebbero stati in grado di interpretare la loro storia, permettendoci così di fondere l’esperienza della vita reale con le possibilità della scrittura. Quello che non avevamo previsto era che la messa in scena sarebbe diventata lo spazio in cui i protagonisti avrebbero portato i loro conflitti irrisolti e che tutto questo potesse essere catturato dalla macchina da presa e restituito in maniera diretta ed emotivamente forte allo spettatore.” (Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman)