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PATERNEL 3 © Les films du clan _ Micro Climat Studios
MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE | 16:00 | Cinema delle Provincie
CON: Grégory Gadebois, Géraldine Nakache, Lyes Salem, Anton Alluin, Sarah Pachoud, Noam Morgensztern, Jacques Boudet, Françoise Lebrun | SCENEGGIATURA: Ludovic du Clary, Ronan Tronchot | FOTOGRAFIA: Antoine Chevrier | MONTAGGIO: Julia Maby | MUSICA: Pavane e Björn Gottschall | SUONO: Jean-Barthélémy Velay, Damien Tronchot, Niels Barletta | SCENOGRAFIA: Lorraine Gaulier | COSTUMI: Margaux Ponsard | PRODUZIONE: Charles Philippe et Lucile Ric per Les films du clan
Drammatico | Francia; 2023 | Col. - 93’
In una piccola cittadina della Francia centrale, Simon è un prete devoto alla sua parrocchia. Un giorno, mentre sta celebrando una messa compare Louise, una donna che l’uomo non vedeva dai tempi del seminario, e che gli presenta Aloé, un bambino di 11 anni, di cui lui è il padre. Questa notizia stravolgerà la sua vita quotidiana: potrà essere un buon prete per i suoi fedeli, e un buon padre per suo figlio? Simone cercherà di convincere le massime autorità della Chiesa che la sua vocazione è compatibile con l’amore paterno.
“La religione cattolica fa parte della mia formazione. Oltre alle questioni spirituali, di quegli anni ricordo l’importanza del posto che la religione può assumere in una comunità e la necessità di affrontare questo tema. È stato dopo un lungo lavoro documentaristico con Ludovic du Clary, coautore del film, che ho iniziato a scrivere questa sceneggiatura.
Con Paternal racconto la realtà della vita quotidiana di un prete. Spesso altamente qualificati (filosofia, teologia, psicologia, ecc.), questi uomini hanno un’agenda fitta di impegni e gestiscono, come dirigenti d’impresa, un presbiterio, un’équipe, un bilancio, le relazioni pubbliche e politiche, il tutto mentre cercano di restare il più vicino possibile ai fedeli nella loro funzione di guida spirituale.
Attraverso personaggi secondari come padre Erwann, più tradizionalista, Amine, attaccato ai valori fondamentali benché progressista, o monsignor Guillaume, vescovo sopraffatto dal peso delle decisioni, cerco di mostrare che dietro la funzione ci sono degli uomini, con i loro punti di forza e le loro debolezze.
Da quel momento in poi, per me si è trattato di confrontare questa istituzione patriarcale con personaggi più in sintonia con il loro tempo, con discorsi e domande attuali: Aloé e Louise in primo luogo, preda di questioni contemporanee – come l’ecologia o la stanchezza sul lavoro – e sempre in movimento, ma anche il personaggio di Marion, alla ricerca di punti di riferimento e alle prese con modelli contraddittori. Il confronto di questi universi permette allora di mettere la Chiesa di fronte alle sue certezze. Senza negare l’importanza della spiritualità, ho voluto evidenziarne le contraddizioni che le regole religiose generano.” (Ronan Tronchot)