MARTEDÌ 12 NOVEMBRE | 18:30 | Cinema delle Provincie


CON: Sylvie Hofmann Se stessa | SCENEGGIATURA: Sébastien Lifshitz | FOTOGRAFIA: Elio Balezeaux | MONTAGGIO: Delphine Genest | MUSICA: Grégoire Hetzel | SUONO: François Abdelnour | PRODUZIONE: Muriel Meynard per AGAT Films; in coproduzione con Arte France Cinéma e la partecipazione di Canal +, ARTE France, Ciné +

Documentario | Francia; 2023 | Col. - 104’


«Benvenuti nella mia vita», Sylvie Hofmann ripete questa f rase quasi tutto il giorno. Direttrice infermieristica da quarant'anni presso l’ospedale a nord di Marsiglia, Sylvie vive la sua vita sempre di corsa. Tra i pazienti, la mamma, il marito e la figlia, Sylvie ha sempre dedicato le sue giornate agli altri. E se decidesse di pensare un po’ a se stessa? Andare in pensione? Ne ha il diritto, ma soprattutto lo vuole davvero?


“Ho incontrato Sylvie per caso durante il casting. L’idea del film in realtà ha preceduto il nostro incontro. Volevo ritrarre una donna che lotta nel mondo ospedaliero. Dopo il primo anno di pandemia, ho trovato interessante avvicinarmi all’ospedale per vedere come lì era stata vissuta la crisi, durante e dopo. [...] Il modo migliore per prendere coscienza della realtà di tutte queste vite è sceglierne una. Sylvie rappresenta solo se stessa ma alla fine parla per tutti gli altri. Ho cercato di stare il più vicino possibile a lei, alle sue scelte.

Penso anche che questo film sia stato possibile perché sono arrivato in un momento particolare della sua vita. Probabilmente non se ne rendeva conto, ma era matura per un’esperienza del genere. Non è un caso nel fare questo tipo di film: a volte incontriamo persone in un momento particolare della loro vita, e se c’è fiducia, un rapporto di amicizia, anche di affetto, allora avviene un incontro che permette tale abbandono davanti alla macchina da presa. Facendo documentari incontro persone che altrimenti non avrei incontrato. Vivo vite che mi insegnano cose essenziali. Sento che se avessi fatto solo film di finzione, avrei avuto accesso solo a me stesso. Il documentario è una vera apertura sul mondo: è il mondo che viene a te.” (Sébastien Lifshitz)