GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE | 21:00 | Cinema delle Provincie


CON: Zackari Delmas, Silvia D’Amico, Giulia Galassi, Simone Liberati, Federico Pacifici, Nicolò Medori, Carlo De Ruggieri, Federica Di Lodovico | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Anita Otto, Christian Filippi | FOTOGRAFIA: Matteo Vieille Rivara | MONTAGGIO: Tommaso Marchesi con la supervisione di Gianluca Scarpa | MUSICA: Meganoidi | SUONO: Stefano Marino | SCENOGRAFIA: Alessandra Galletta | COSTUMI: Maya Gili | PRODUZIONE: Leonardo Baradi per Schicchera Production; Main sponsor Vivendi; in associazione con Media Flow

Drammatico| Italia; 2024 | Col. - 90’


Riccardino sta per compiere 18 anni nella casa famiglia in cui vive. Da quattro anni è stato separato dalla madre, una donna con forti disturbi di personalità. Nonostante la premurosa e attenta guida della sua educatrice, che desidera per lui un futuro al sicuro nella casa famiglia, Riccardino decide di scappare per raggiungere sua madre e vivere con lei. La sua illusione presto si trasformerà in un’amara realtà e Riccardino dovrà fare una scelta difficile.


“La genesi del film risale a un laboratorio di scrittura che ho tenuto nelle case famiglia di Roma nel 2018. In seguito ho deciso di raccogliere quanto più materiale possibile dalle narrazioni che i ragazzi, i tutor e gli assistenti sociali avevano condiviso con me per raccontare una storia autentica e, allo stesso tempo, universale. La mia speranza è che lo spirito del film possa davvero rendere l’anima dei personaggi, e soprattutto del protagonista, che rappresenta una nuova generazione di giovani che vivono ai margini della nostra società, spesso invisibili, crescendo senza la guida dei genitori.

L’approccio di questa generazione alle situazioni dolorose non è semplicemente scoraggiato o passivo, ma è invece caratterizzato da un potente senso di ironia e umorismo irriverente, per proteggersi dai propri fantasmi. Vista la natura della storia raccontata, il film avrà sicuramente un sapore drammatico, ma non mancheranno sprazzi di ironia e comicità da parte del protagonista: un’illusionista con un’unica grande illusione, sua madre.

Riccardino è l’ultimo baluardo di una Roma scomparsa, e della sua gente scomparsa: affamato, primitivo, astuto e sempre un passo avanti. Riccardino, però, è anche fragile: le sue speranze si sono rivelate false ed è pervaso da un profondo senso di ingiustizia. È qui che la sua vitalità si trasforma in rabbia. La sua rabbia si legge nei suoi occhi e nell’impulsività delle sue reazioni aggressive e violente. Nel mio approccio visivo ho cercato di far coincidere la realtà della storia con le illusioni dei pensieri del protagonista, provando a entrare nella sua testa e percepire il mondo intorno come lo percepisce lui stesso.” (Christian Filippi)